Creato da lacky.procino il 07/05/2010

A MODO MIO

Guardo, Leggo, Sorrido E,

 

« Oh Grande Maestro. Parla...Il sorriso di un Amico i... »
Commenti al Post:
lacky.procino
lacky.procino il 28/02/14 alle 23:14 via WEB
Dopo la morte... esiste la vita eterna?!
Secondo il mio, un po’ folle, punto d'osservazione, noi viviamo contemporaneamente in due dimensioni diverse, una relativa e l'altra assoluta; Tutti i fenomeni quindi, possono essere visti da un punto di vista relativo e da un punto di vista assoluto.
Forse per questo c'è tanta confusione in noi.


 
 
richard_young74
richard_young74 il 28/02/14 alle 23:20 via WEB
E cioè perché uno vede i fenomeni dal punto di vista relativo e confrontando la sua visione con quella degli altri la trova completamente opposta e si meraviglia e spesso s'incavola. Dunque, da un punto di vista relativo uno muore e... poi?
 
lacky.procino
lacky.procino il 28/02/14 alle 23:15 via WEB
Nessuno è mai tornato a raccontarcelo, a meno che non vogliamo accettare le versioni dei medium.
I casi di premorte documentati sono pochi e mal raccolti e in ogni caso parlano di premorte e non di morte vera e propria.
Dunque la versione più accettata è che, morendo, il corpo si decompone e non rimane altro che possa durare oltre la morte di un individuo.
Gli spiritualisti parlano di anima, di spirito, di aldilà, di vita eterna, di reincarnazione ma, sono solo supposizioni, affascinanti e sempre ipotetiche.
Dunque, per il momento accantoniamo il punto di vista relativo.
Secondo il punto di vista assoluto, esiste soltanto l'Assoluto, che è infinito, eterno e Uno. Tutto il resto non esiste.
Tutto il resto è illusione.


 
 
richard_young74
richard_young74 il 28/02/14 alle 23:21 via WEB
Ciò significa che la materia non esiste. Non esistono quindi neanche gli esseri viventi. Se non esiste la materia e non esistono gli esseri viventi, neanche esisterà la vita. Ma se non esiste la vita, non esisterà neanche la morte...quindi la tua domanda decade. E...l'ego, l'anima individuale, lo spirito, la reincarnazione, il karma, il destino, il paradiso, l'inferno, il diavolo? Non esistono neanche loro. Sono anch'essi illusioni... come quelli di una pellicola cinematografica o di un video game virtuale...miraggi...creati da un' errata percezione della Vera Realtà.
 
lacky.procino
lacky.procino il 28/02/14 alle 23:16 via WEB
Ma tutti questi miraggi hanno una funzione simbolica tendente a far ridiventare assoluto ció che appare come relativo.
la improvvisamente...la materia, in mano degli scienziati, è sparita, diventando immateriale.
Gli stessi scienziati si sono accorti che la materia, oltre ad avere poteri atomici, altamente distruttivi, ha anche poteri paranormali.


 
 
richard_young74
richard_young74 il 28/02/14 alle 23:21 via WEB
Mentre mi documentavo, ho letto che sembra infatti che una particella possa essere contemporaneamente in due punti diversi e che due particelle diverse, poste a centinaia di migliaia di chilometri tra loro, si comportano come se comunicassero tra loro al di là dello spazio e del tempo. Gli scienziati hanno da poco scoperto anche che l'osservatore incide sul fenomeno osservato. Ció significa che se scomparissero magicamente tutti gli esseri viventi, il mondo scomparirebbe insieme a loro, perchè non ci sarebbe un osservatore in grado di interpretare il fenomeno mondo e di tradurlo come viene tradotto...
 
lacky.procino
lacky.procino il 28/02/14 alle 23:16 via WEB
Come vedi, con tutte queste sparizioni, nessuno può davvero e onestamente rispondere alla domanda.
Forse soltanto il tuo cuore può farlo. Ascoltalo!
(Ma dubita di tutto ciò che ti dicono gli altri (me compresa) e, specialmente dubita di chi asserisce di detenere il monopolio della verità).


 
 
richard_young74
richard_young74 il 28/02/14 alle 23:22 via WEB
Grazie... anche se vorrei aver la certezza che dopo la morte ci sia altro...un posto migliore dove rivedere tutte le persone care e vivere sereni e felici senza sofferenza .Sembra un'utopia, ma in cuore mio lo vorrei tanto...
 
lacky.procino
lacky.procino il 28/02/14 alle 23:18 via WEB
Sinceramente?
Penso che questa vita finirà.
Ma penso che continueremo a esistere.
Come, non so.
Sono però convinta che tutto già esiste prima di nascere, come tutto continua ad esistere, una volta finito...
Come un libro, nato dalla penna dello scrittore, esiste già prima di uscire in libreria, esiste già, prima di essere scritto, nella mente dello scrittore e, una volta finito, bè, rimarrà nelle librerie e in chi l'ha letto.
Ma se questa vita prima e dopo sia eterna o meno, bè, non so.
Lo scopriremo solo morendo!
Ammesso che potremo rendercene conto.


 
 
richard_young74
richard_young74 il 28/02/14 alle 23:24 via WEB
povero Welby
 
lacky.procino
lacky.procino il 28/02/14 alle 23:19 via WEB
Un giorno tornerò/ non so’ se poi ti trovo/
Se quando tornerò, poi scapperò di nuovo/
nel pieno di quel vuoto senza scopo/
ti chiederai chi ero e chi sarò la volta dopo/


 
 
richard_young74
richard_young74 il 28/02/14 alle 23:27 via WEB
Mi troverai sempre, a presto stupenda lackyyyyyyyyyyyyyyyyy,,,,,,
 
bahkty
bahkty il 28/02/14 alle 23:44 via WEB
Come può entravi un essere inventato? Notte. Walter.
 
 
lacky.procino
lacky.procino il 02/03/14 alle 01:53 via WEB
bahkty il 28/02/14 Immaterialmente? Virtualmente?
Al di là dello spazio e del tempo?
Poteri paranormali?
Perdonami ma non mi è chiara la domanda, dove deve entrare un essere inventato?!
Accantoniamo il punto di vista relativo E restiamo su quello Assoluto^


 
loridana8585
loridana8585 il 01/03/14 alle 17:29 via WEB
A proposito del caso Welby. ho sentito parlare del povero Welby, e dell'accanimento, non solo terapeutico, ma anche della magistratura nei confronti del medico che ha "staccato la spina". Mi chiedo:- se Welby fosse stato in perfetta salute, e nel pieno delle sue facoltà, si sarebbe potuto suicidare in qualunque momento, e nessun magistrato avrebbe indagato più di tanto, ma siccome non era in grado di potersi togliere la vita da solo, allora, "peggio per lui", che soffrisse per il resto dei suoi giorni. E' questa la lagge?
 
 
lacky.procino
lacky.procino il 02/03/14 alle 01:54 via WEB
Nel primo caso sarebbe stato un suicidio, nel secondo, un omicidio e, chi ha detto che non poteva suicidarsi da solo? Oppure, chiedere l’aiuto dei suoi amici e parenti che erano pronti a staccargli la spina? E, francamente non vedo perché sentiva il bisogno di chiederlo al presidente di essere ucciso, non voglio fare l’insensibile ma, Welby non desiderava morire in silenzio come qualunque comune mortale, ha voluto coinvolgere, condividere, far pesare la sua morte sull mondo intero.


 
alfio4512354
alfio4512354 il 01/03/14 alle 20:10 via WEB
Lacky, si parla tanto di rispetto per la vita di un uomo, ma quando una persona è in quello stato di sofferenza non si può più parlare di vita, si parla di condanna alla vita.
 
 
lacky.procino
lacky.procino il 02/03/14 alle 01:56 via WEB
La vita è fatta anche di sofferenza e dolore, non ti è concesso prendere il bello e scartare il brutto.


 
MORO.DGLMARIO
MORO.DGLMARIO il 01/03/14 alle 20:58 via WEB
quando un mio amico mi ha raccontato che finalmente Welby aveva smesso di soffrire ho tirato un grande sospiro di sollievo che si è subito spento al mattino dopo quando ho saputo che la chiesa, che predica tanto uguaglianza, si è rifiutata di celebrare i funerali religiosi. questa è stata una cosa che mi ha lasciato senza parole. è una cosa che non posso concepire che in tutta italia non ci sia nemmeno un prete che non sia d'accordo con la Chiesa e non abbia voluto dare una mano alla moglie di Welby e fare diminuire di poco il suo dolore dopo la morte del marito.
 
 
lacky.procino
lacky.procino il 02/03/14 alle 02:01 via WEB
Era morto, a che cosa sarebbero serviti i funerali in chiesa oppure in un tombino? Di certo non l’avrebbero suscitato e nemmeno alleviato il dolore dei famigliari dato che l’uomo era morto.


 
salvosalvo225
salvosalvo225 il 01/03/14 alle 21:07 via WEB
Eutanasia, non so se essre pro o contro al fatto di "concedere" la morte a chi vive nello stato vegetativo
 
 
lacky.procino
lacky.procino il 02/03/14 alle 02:03 via WEB
Semplice non è.


 
nickname0008
nickname0008 il 01/03/14 alle 21:30 via WEB
Sto ascoltando in questo momento la registrazione di ciò che è accaduto a Welby, il suo medico curante si è accollato la responsabilità di aver staccato la spina dei macchinari che lo tenevano in vita, è deceduto ieri alle 23:40. Stanno mandando in onda il suo testamento, dove Welby spiega cosa è per lui la vita. Ora il coraggioso medico rischia 15 anni di carcere per omicidio. Omicidio?!?Si può parlare di omicidio quando è la persona stessa a chiedere di morire? oltrettutto per valide ragioni. Welby non era un maniaco depresso era una persona che soffriva, che non viveva più, semplicemente esisteva. Io credo nel destinoperciò credo che il suo destino fosse questo: aprire un dibattito su un tema che non veniva mai affrontato e se veniva affrontato lo era in maniera superficiale. Lui ci ha messo davanti al fatto compiuto, perchè ha portato avanti, fino all'ultimo, una battaglia che servirà anche in futuro.
 
 
lacky.procino
lacky.procino il 02/03/14 alle 02:09 via WEB
Una battaglia di cattivo esempio.
E, se poi divenisse un modo per "sbarazzarsi" della nonna ormai divenuta un peso?
Fino a che una persona è in grado di esprimere la propria volontà è un conto ma, quando una persona non ha questa possibilità?
Questo mette molta paura.


 
sandrasandrona80
sandrasandrona80 il 01/03/14 alle 22:57 via WEB
Dopo tutta la discussione che c'è stata su eutanasia sì/eutanasia no a me è rimasto un dubbio: fosse passata una qualche legge che autorizzava l'eutanasia siamo sicuri che questa non ci si sarebbe rivoltata contro? Io studio per infermiera, ho già fatto i miei tirocini e ho avuto modo di rapportarmi con molte persone sofferenti, molte in attesa di morire. Quindi mi vedo la loro sofferenza. Ma se poi divenisse un modo per "sbarazzarsi" della nonna ormai divenuta un peso? Fino a che una persona è in grado di esprimere la propria volontà è un conto. Ma quando una persona non ha questa possibilità? Questo mi mette molta paura. E' anche poi vero che nelle situazioni bisognerebbe sempre ritrovarcisi per poterle conprendere veramente. Per mia fortuna non mi ci sono mai ritrovata.
 
 
lacky.procino
lacky.procino il 04/03/14 alle 16:22 via WEB
_Essere vivi vuol dire in primo luogo essere mortali ma, anche il contrario: è proprio la nostra mortalità che ci fa cogliere la nostra vitalità, come il recto e il verso di un foglio.
Scacciare allora dalla scena la morte significa separarci dalla vita, per diventare dei puri corpi animati, meccanizzati, in cui l'io stesso finisce per assumere questo carattere.
La scienza medica non cura individui ma corpi animati, come anche non cura il dolore di un individuo ma il dolore come un "parametro" tecnico, ossia il dolore di un corpo meccanizzato: questo il suo limite ma anche la sua "efficacia".
Efficacia: perché la scienza ha potuto creare il nostro mondo solo quando lo ha pensato come una macchina.


 
kalelsmallvill
kalelsmallvill il 01/03/14 alle 23:30 via WEB
Dico solo una cosa: si dice che l'eutanasia sia immorale in quanto solo Dio può decidere quando ce ne dobbiamo andare.. Ma allora anche tenere in vita una persona con delle macchine, senza le quali questa persona sarebbe morta, è contro la 'legge di Dio'.. A me pare che ci sia un po' di incoerenza...
 
 
lacky.procino
lacky.procino il 02/03/14 alle 02:11 via WEB
A me sembri un poco confuso tu. Notte^


 
di.passaggio00089
di.passaggio00089 il 01/03/14 alle 23:34 via WEB
La mia opinione è che bisognerebbe mettere un limite alla tecnologia e salvaguardare la natura umana da strumenti solo in apparenza buoni.E finchè esisteranno gli strumenti ci sarà sempre qualcuno pronto ad usarli.Ricominciamo a ridefinire il concetto di vita e inventiamo strumenti che vadano davvero in quella direzione.
 
 
lacky.procino
lacky.procino il 02/03/14 alle 02:13 via WEB
Utopia. Notte^


 
LA.VIRTUALE
LA.VIRTUALE il 01/03/14 alle 23:41 via WEB
Lacky!l'argomento trattato cioè l'eutanasia è un tema difficile che pone le basi su due concetti fondamentali "la vita" e "la morte" solo dopo essersi interrogati su cosa crediamo siano allora da ciò può scaturire un opinione fondata sull'argomento. Personalmente mi trovo in difficoltà cioè se dire si o no all'eutanasia perchè in quanto credente non lo concepisco , ma avendo visto persone soffrire e ridursi come vegetali pieni di piaghe, qualche dubbio è nato in me. comunque credo che la decisione debba essere personale,propio a causa della delicatezza e importanza dell'argomento.
 
 
lacky.procino
lacky.procino il 02/03/14 alle 02:17 via WEB
Fa parte della vita: gioia, felicità, sofferenza dolore, ecc. Bisogna conviverci


 
KEVIN25ADSL
KEVIN25ADSL il 01/03/14 alle 23:44 via WEB
L'argomento è delicato... Io ho vissuto un'esperienza drammatico, durante la quale mi sono quotidianamente chiesta che senso aveva permettere che un uomo si riducesse in condizioni inumane e umilianti. Quando un sacerdote mi ha detto che l'accanimento terapeutico è sbagliato in determinati casi, e la mia situazione all'epoca rientrava pienamente nella casistica, ho capito che persino la Chiesa non disdegnava di "lasciar andare" un malato cronico. Eppure tutto quello che è accaduto ha avuto un senso, per chi era ed è rimasto qui, per noi che abbiamo assistito il consumarsi di un corpo. Proprio quando tutto è finito, durante il triste funerale ho capito il motivo per cui tutto ciò è accaduto e mi sono ancora più convinto a dare il mio NO all'eutanasia. Ho visto e vissuto sofferenza, umiliazione e mancanza di dignità, ma è servito a qualcosa anche se sembra incredibile!
 
 
lacky.procino
lacky.procino il 02/03/14 alle 02:18 via WEB
Mi limito a lasciare in proposito un'informazione, se non erro, è stato emesso il nuovo codice deontologico 2006 dei chirurghi d'Italia, approvato all'unanimità dal Consiglio Nazionale del 2006, cui han partecipato i Presidenti degli ordini delle Provincie.
Vi si trova ribadito il No all'eutanasia.


 
STEFANIA.STEFY81
STEFANIA.STEFY81 il 01/03/14 alle 23:55 via WEB
A prescindere dai motivi per cui ci attacchiamo così tanto alla sopravvivenza anche in casi di gravi malattie, io credo che tutto ciò che accade non accade mai per caso: saranno prove? Sarà il destino che ci costruiamo con le nostre mani? Non lo so ma i mezzi che abbiamo a disposizione sono questi e io li sfrutto al meglio per poter sopravvivere e "dare" in questa vita il più a lungo possibile. Anche chi si trova in stato di incoscienza, pur inconsapevole, può dare tanto a chi è accanto a lui! Sperimentato!!
 
 
lacky.procino
lacky.procino il 03/03/14 alle 20:56 via WEB
Il punto, forse NON è rianimare o meno, ma capire dove, o meglio, quale sia la definizione di morte e da dove comincia.
Dissoluzione della corteccia cerebrale?
Dell'intero encefalo? Arresto del battito?
E lo stesso qual'è il limite per l'accanimento terapeutico?
La rianimazione SERVE moltissime persone sottoposte a manovre di rianimazione vivono poi una vita NORMALE, in molti casi grazie proprio a queste!
Occorrono ricerche serie senza fini di lucro sulle percezioni e sulle esperienze dei pazienti in coma per cercare di capirne un pò di più sulla fisiologia della coscienza e sul morire, col solo fine di dare un volto un pò più umano alla medicina in particolare nei momenti più estremi.


 
salvosalvo225
salvosalvo225 il 03/03/14 alle 04:03 via WEB
io proprio non ci riesco ad accettare l'eutanasia... però è ora di dire basta a tutto questo accanimento terapeutico! Perchè secondo me il nocciolo della questione è tutto qui: dai a fare etica e riflessioni sulla vita/morte degli altri quando il problema è negli ospedali, nel modo in cui si affrontano certe situazioni: prima ti costringono a sopravvivere a te stesso e poi smettono di darti da mangiare e da bere pur di non staccare quella c..o di spina! Vedi! Pure io che l'eutanasia non la mando giù mi rendo conto che è meglio una morte programmata piuttosto che essere lasciati su un letto a disidratarsi lentamente... ..Alla fine di tutto volevo solo dire che il popolo italiano non è pronto a risolvere certi enigmi, ne lo sarà mai se il governo italiano (presente e passato) continuerà a promuovere l'ignoranza e i reality shows.
 
 
lacky.procino
lacky.procino il 03/03/14 alle 20:59 via WEB
Non accadrà mai.
L'eutanasia non sarà mai legale.
Come le droghe leggere.
Come le coppie di fatto, come le unioni degli omosessuali.
Non accadrà mai.
Tempo fa si chiamava "Stato Pontificio", adesso si chiama più semplicemente e più brevemente "Italia".
Non accadrà mai.
Possiamo votare a destra o a sinistra, o al centro. Saranno sempre il Papa e la Chiesa a decidere che cosa si fa, che cosa non si fa riguardo certi argomenti.
E' inutile starsi a raccontare favole tipo che l'Italia è un Paese laico e che la sovranità è del popolo e via dicendo.
La sovranità sta a Roma.
Quando siete arrivati, chiedete di Piazza San Pietro.


 
MIRACOLOPARTE2
MIRACOLOPARTE2 il 03/03/14 alle 04:05 via WEB
Solo dirti grazie , sei forte, vai Avanti COsi!!! CIAO.
 
 
lacky.procino
lacky.procino il 03/03/14 alle 21:00 via WEB
^^


 
tu6mio666
tu6mio666 il 03/03/14 alle 21:26 via WEB
C'è piu'compassione per gli animali che per le persone.Gente che soffre da una vita e che non per tutti resta una vita dignitosa o sopportabile.C'è un limite a tutto e ancora di piu',c'è bisogno di rispetto per chi soffre e per chi è stanco di soffrire,non siamo tutti uguali.Non voglio dire che bisogna far morire chiunque lo voglia,ma ci sono casi nei quali è giusto rispettare la dignita'umana e lasciare che lascino questa vita.Ricordiamoci,anche se difficilmente si accetta,che la morte è parte della vita,una volta la si accettava di piu'ora meno ne parliamo,meglio è!
 
 
lacky.procino
lacky.procino il 04/03/14 alle 01:54 via WEB
Cercare di vivere ad ogni costo è un istinto. Esso è il capostipite di tutti gli altri istinti, è la spinta naturale alla sopravvivenza, ciò che fa muovere le nostre emozioni, le nostre sensazioni, i nostri pensieri e di conseguenza le nostre azioni. Tutto ciò che per noi ha un senso si muove in questa direzione: la vita.
Ora, il problema: eutanasia si- eutanasia no si risolve da solo, se fossimo ancora inseriti in un contesto ambientale e sociale di tipo naturale.
Il vero problema quindi è a monte: cioè l'esistenza di strumenti scientifico-tecnologici che consentono la sopravvivenza ai limiti del possibile ma, senza garantire una qualità della vita degna di essere vissuta.
Chi soffre lo sa (i propri cari molto meno) ed è per questo che vorrebbe morire: non è la vita che rifiuta bensì quell'essere in vita che non è più vita.
PERCHÉ' LA "VITA" NON è SOLO UN CUORE CHE BATTE ma sentimenti, sensazioni piacevoli, forza, gioia ecc.


 
l.c_20105
l.c_20105 il 03/03/14 alle 21:44 via WEB
Eutanasia o no, le prove delle accuse contenute in La presente citazione in giudizio riguardano due principali ambiti penali: Prove del genocidio e di altri crimini contro l'umanità commessi in connessione con il business farmaceutico della malattia. Prove dei crimini di guerra e di aggressione e di altri crimini contro l'umanità commessi in connessione con la guerra contro l'Iraq ecc...e l'intensificarsi della crisi internazionale verso una guerra mondiale.
 
 
lacky.procino
lacky.procino il 04/03/14 alle 16:23 via WEB
1_L'espressione "pornografia della morte" mi sembra molto adeguata per mostrare cosa sia oggi la morte. Ci troviamo immersi in una sorta di totale "estetizzazione" di quello che dovrebbe essere il carattere inscindibile dell'uomo: la sua mortalità.
La cosa però interessante è che il termine "pornografia" rimanda al termine "osceno" che, alla lettera, significa "fuori scena".
Ma cosa è fuori scena nel fenomeno estetizzato della morte? La morte stessa!
La sapienza antica quando doveva nominare l'uomo usava spesso il termine "mortale" e, questo perché per l'antichità l'uomo era inscindibilmente legato alla sua mortalità. Proprio per questo la morte è stata sempre ritualizzata in tutte le epoche passate.

 
l.c_20105
l.c_20105 il 03/03/14 alle 21:44 via WEB
1. Prove del genocidio e di altri crimini contro l'umanità commessi connessione con il "business farmaceutico della malattia". Vengono presentate prove specifiche del fatto che gli accusati sono responsabili di aver deliberatamente provocato il perdurare e diffondersi delle malattie, causandone volontariamente di nuove ed espandendo l'uso di medicinali brevettati per una sola malattia al maggior numero di malattie possibili. Per realizzare questi obiettivi, gli imputati hanno strategicamente progettato, implementato, condotto e organizzato un piano di frode commerciale su scala globale che per la sua vastità economica non ha precedenti nella storia umana.
 
 
lacky.procino
lacky.procino il 04/03/14 alle 16:23 via WEB
2_Si potrebbe quindi pensare che l'estetizzazione odierna della morte sia una nuova forma di ritualità della morte, ma è proprio questo che si è perduto.
Qui non si tratta più di ritualizzare la morte, è proprio quest'ultima che è "fuori scena".
Ma cosa è rimasto su questa scena grottesca? Il corpo !
Qui non si tratta altro che di corpi e della loro burocratica e kafkiana gestione.
Un corpo però che non è più legato all'inquietante senso della morte in realtà non è più neppure "vivo"; e questo perché non è possibile scindere il senso della vita col senso della morte.


Crediamo davvero che la legge sull'eutanasia sarebbe davvero così impermeabile agli abusi?.
E, chi controllerà? Lo stato? Tsk.


 
l.c_20105
l.c_20105 il 03/03/14 alle 21:45 via WEB
1.1. La deliberata diffusione delle malattie Vengono fornite le seguenti prove specifiche del fatto che le più diffuse malattie di oggi vengono deliberatamente mantenute e diffuse dagli accusati, nonostante possano essere efficacemente prevenute e ampiamente sradicate, salvando milioni di vite umane.
 
 
lacky.procino
lacky.procino il 04/03/14 alle 01:59 via WEB
Tema difficile per le implicazioni di ordine etico, religioso e morale.
una riflessione:
pensiamo a se ci fosse oggi una legge che consentisse l'eutanasia, chi ci assicura che poi non diventerebbe il metodo legale per liberarsi del parente scomodo e costoso allettato da mesi, del nonno rinc... che ci impedisce di andare liberamente in vacanza se non si ha il denaro per pagargli l'ospizio.


 
monic2112
monic2112 il 03/03/14 alle 21:49 via WEB
Non starò qui a fare una lode dei grandi industriali. Ma mi piacerebbe ricordare che nel calderone delle cose negative, che sempre vengono mostrate, bisognerebbe riuscire a scorgere anche quelle positive. Gente che lavora, che crede davvero in quello che fa, che trova o vorrebbe trovare il modo di guarire il cancro, di guarire l’AIDS, di impedire che la gente muoia per infezioni stupide. E ricordare che se ci passano il mal di testa, i dolori mestruali, i dolori reumatici e tanto altro il merito è anche (e soprattutto) delle medicine.
 
 
lacky.procino
lacky.procino il 04/03/14 alle 02:11 via WEB
Nessuno dovrebbe morire per i cavoli propri quando giunge la sua ora...allora a che pro la conoscenza di tante malattie e la cura di queste che hanno alleviato sofferenze e allungato la vita a molte persone nel corso dei secoli?
Io sono convinta che sia la pubblicità, la tv, l'audience a dover stare fuori dalle terapie intensive anche quando l'evento è straordinario.


 
mora1500
mora1500 il 03/03/14 alle 22:38 via WEB
vogliamo davvero che l’Italia sia fuori da tutto questo, vogliamo davvero diventare un paese in cui le teste servono solo ad usare le scoperte che altre teste in altri paesi fanno? Un popolo come quello italiano che dovrebbe essere di esempio per intelligenza, per fantasia, per inventiva, che si ritrova nemmeno ai blocchi di partenza, ma addirittura fuori dallo stadio. Gli eredi di quei romani che conquistarono il mondo, costretti a guardare quello che fanno gli altri a seguire ed adottare, nel successo e nella tragedia, il progresso altrui. Ma perché? Ma dov’è il nostro orgoglio? Ma dove sono i nostri politici che tengono tanti dipendenti pubblici a scaldare le poltrone e buttano i lavori della ricerca (TUTTA LA RICERCA) in fondo ad un cesso?
 
 
lacky.procino
lacky.procino il 04/03/14 alle 01:56 via WEB
Prima mangiare poi filosofare. Il popolo italiano sarebbe da sfamare poi, si può parlare di altro.


 
cerco_sarah124578
cerco_sarah124578 il 03/03/14 alle 23:37 via WEB
Anche in questa storia come al solito ne viene uori un dibattito nazionale che crea lavoro ai talk show per portare nelle case degli italiani il dilemma se uccidere è giusto o no. MA QUESTO NON E' UCCIDERE E' DARE LA POSSIBILITA' A CHI SOFFRE E ORMAI NON VIVE PIU' LA POSSIBILITA' DI UNA MORTA DIGNITOSA!!!
 
 
lacky.procino
lacky.procino il 08/03/14 alle 23:22 via WEB
Il problema fondamentale è che nessuno di noi ha il diritto di chiedere allo Stato di farsi boia dei propri cittadini.
Nonostante il dolore portato all'eccesso per eccesso di zelo e di moralità da parte di qualcuno sia una delle perversioni peggiori che si possa immaginare, ciò nonostante uno stato e le sue istituzioni pubbliche
(compreso ovviamente il sistema sanitario nazionale)
nasce sostitutivamente con lo scopo esattamente opposto: salvare la vita e la condizione sociale e psicologica dei propri affiliati.

 
JIMMY4587
JIMMY4587 il 04/03/14 alle 22:07 via WEB
Si possono leggere delle notizie interessanti in un sito la cui pubblicazione qui viene impedita. Se volete informarvi cliccate su “sorriso e dolore” . Grazie e buon pomeriggio a tutti.
 
 
lacky.procino
lacky.procino il 08/03/14 alle 23:22 via WEB
La natura stessa di uno stato è proprio la cessione di prerogative individuali ad una struttura "superiore" (tra molte virgolette) che per prima cosa tuteli la sopravvivenza dei propri consociati.
In sostanza... nessuno ha il diritto di chiedere allo Stato di andare contro la sua propria natura e ragione di esistenza, disponendo per decreto di staccare i tubi che tengono in "vita" un malato terminale.
Sarebbe una ferita enorme inferta al diritto ed alla “civiltà”.


 
Ely456
Ely456 il 04/03/14 alle 22:09 via WEB
Dillo almeno perchè viene impedita..in realtà un motivo c'è, è tutto falso
 
Andry6699
Andry6699 il 04/03/14 alle 22:20 via WEB
Il punto, forse NON è rianimare o meno, ma capire dove, o meglio quale sia la definizione di morte.. e da dove comincia.. Dissoluzione della corteccia cerebrale? Dell'intero encefalo? Arresto del battito? E lo stesso qual'è il limite per l'accanimento terapeutico? La rianimazione SERVE moltissime persone sottoposte a manovre di rianimazione vivono poi una vita NORMALE, in molti casi grazie proprio a queste!
 
 
lacky.procino
lacky.procino il 08/03/14 alle 23:24 via WEB
Per questa via ad esempio, nel momento in cui passa il concetto che lo stato possa farsi "boia" eutanasizzare (seppure a fini nobilissimi e con il consenso degli interessati) dei propri cittadini, potrebbe anche trovare giustificazione ad esempio la comminazione della pena di morte da parte dello stato.
Ciò non toglie il diritto "privato" dei cittadini di fare della propria vita l'uso che ritengano più opportuno.
Uno stato invece, sa benissimo che vita e morte non sono mai fatti individuali ma piuttosto, fenomeni sociali e, di privato, individuale, hanno quasi nulla.


 
Mark898989
Mark898989 il 04/03/14 alle 22:23 via WEB
Salve a tutti. messaggio da parte di un amico----- Scrivo dalla provincia di Caserta. Le strade del casertano, come nel napoletano, sono piene zeppe di rifiuti. Questo problema si ripete più volte nel corso dell'anno, causando tutta una serie di problemi (puzza, ratti..ecc.)che potete immaginare. Visto che paghiamo le tasse sui rifiuti, al fine di non dover avere di questi problemi, mi domandavo se è giusto continuarle a pagare, oppure siamo in diritto non versare più questo tipo di contributo fino a quando il problema non sarà risolto del tutto. Come farò ad avere la risposta a questa domanda? Vi ringrazio per l'attenzione.
 
Mark898989
Mark898989 il 04/03/14 alle 22:25 via WEB
ma voglio dire, ai nostri cattorianimatori, i respiratori gli stimolatori cardiaci e i tubi per farti mangiare anche se non puoi muovere nemmeno la lingua sono creature di Dio o degli uomini?
 
 
lacky.procino
lacky.procino il 08/03/14 alle 23:24 via WEB
L'argomento si presta a tante implicazioni complesse.
La medicina, per postulato, deve conservare la vita anche se scomoda in certi casi altrimenti, facciamo fuori tutti i Down, gli anziani e gli andicappati, perché soffrono e quindi, che campano a fare?


 
Lisa818181
Lisa818181 il 04/03/14 alle 22:31 via WEB
Agli animali si pratica l'euttanasia perchè non possono scegliere ed è sempre considerata l'ultima spiaggia. Un animale che sta per morire in genere patisce delle sofferenze atroci e se si può evitare..ben vengano. Gli uomini sono consapevoli (non tutti) del proprio dolore e del proprio stato di salute e quindi decide da solo. ognuno fa quel che crede. Non tollero però chi decide sulla vita altrui..quindi senza autorizzazione nessuno può permettersi di porre fine alle sofferenze altrui.
 
 
lacky.procino
lacky.procino il 08/03/14 alle 23:25 via WEB
L'eutanasia è un argomento delicato ma molto delicato.
E' facile dalla poltrona di casa dire stacchiamo la spina ma, chi la stacca ?
Lo stesso vale per la pena di morte ,che è una delle cose che non condivido.
Condannare a morte una persona.
Ma chi ha questo diritto ?
Ma oltre a ciò, chi ha altrettanto diritto di eseguire la condanna?
Questi sono i limiti di una quasi democrazia.


 
Madre_Natura_Unica
Madre_Natura_Unica il 04/03/14 alle 22:36 via WEB
ritengo un fatto naturale tentare di tenere in vita le persone. Come lo ritengo naturale voler porre fine alle prorprie sofferenze, pensando anche al prossimo qualora la mia esistenza stia invadendo e sconvolgendo le vite di chi soffre con me.
 
 
lacky.procino
lacky.procino il 17/03/14 alle 21:20 via WEB
Esistono miliardi di malati che soffrono, la vita non è solo felicità e salute ma anche, dolore e atrocità. Si Suicidino pure ma lo facciano da soli e, il modo di suicidarsi esiste sempre anche per malati terminali o malati che non si possono muovere.


 
franco_crespi02007
franco_crespi02007 il 04/03/14 alle 22:38 via WEB
Tutte le scelte, le azioni, le voglie, le tentazioni sono provocate dal lavoro dell'intelligenza di cui Madre Natura ci ha dotati. Essa non e' giusta, ne' errata, Madre Natura non commette errori. Non giustifico azioni contro l'umanita', ne contro Natura, ma e' di essa il frutto della mia intelligenza ed il frutto delle mie azioni.
 
 
lacky.procino
lacky.procino il 17/03/14 alle 21:41 via WEB
Che paese strano che è l'Italia.
Se il Sig. Welby fosse stata una Signora Welby e, nelle sue condizioni fosse stata incinta, la legge Italiana dice che avrebbe potuto tranquillamente decidere di abortire, cioè di decidere di porre fine ad una vita altrui; però la stessa legge Italiana dice che la stessa Sig.ra Welby non potrebbe mai prendere una simile decisione sulla propria esistenza.
Non siamo mica tanto a posto.
Ad ogni modo, sia nel 1° caso, sia nel 2°, sempre di omicidio si tratta.


 
THE.WALL4789
THE.WALL4789 il 05/03/14 alle 00:07 via WEB
ma è l'affannoso di medici che, nascondendosi dietro il loro camice lindo, sperimentano nuove terapie e nuovi macchinari su pazienti pressochè terminali. Si vedono questi poveri cristi con tubi e drenaggi ficcati in ogni dove che "vivono". Qualcuno di voi ben pensanti può spiegarmi che razza di vita è fissare un soffitto per 24 ore al giorno? Mi dite che qualità di vita può essere stare zitti sempre, e mangiare tramite un sondino e bere con una flebo???
 
 
lacky.procino
lacky.procino il 17/03/14 alle 22:07 via WEB
E yupiiii, eutanasia per tutti, per i down, per gli andicappati perché soffrono, per gli anziani perché sono pieni di dolore, per i mutilati, per chiunque non abbia una buona qualità di vita. Che assurdità.





 
Natalia.web
Natalia.web il 05/03/14 alle 00:10 via WEB
Dovreste viverle certe esperienze, andate a fare un giro un una rianimazione qualsiasi e poi vedete cosa vuol dire stare piantati in un letto immobolizzati e senza alcuna possibilità di dire a chi ti gira intorno per lavoro: vai a fare un giro,non affannarti, prenditi un caffè che io voglio morire in pace. No, invece dobbiamo vivere, male ma dobbiamo vivere forse perchè lo vogliono le case farmaceutiche o forse perchè stanno preparando un nuovo reality show...! Scusa lo sfogo lacky!
 
 
lacky.procino
lacky.procino il 17/03/14 alle 22:09 via WEB
O forse perché il dolore fa parte della vita e la vita fa parte della morte.


 
azzurra182X
azzurra182X il 05/03/14 alle 00:56 via WEB
SEMPLICE Chi vuole l'eutanasia lo dichiari prima, chi vuole vivere come un oggetto e con sofferenze lo dichiari prima. Facciamo l'eutanasia ai nostri amici animali per non vederli soffrire e la neghiamo ai nostri cari piùamati! EVVIVA questa civiltà progressista, lo Stato dichiara la morte di chi vorrebbe venire alla luce (con l'aborto) e nello stesso tempo costringe a vivere chi non ne può veramente più..................PROGRESSO..........
 
 
lacky.procino
lacky.procino il 17/03/14 alle 22:21 via WEB
No, si chiama egoismo. Pur di non veder soffrire il tuo animale, con una puntura, lo mandi all’aldilà e tac, tu non soffri più e l’animale diventa una tua vittima.
Non è pietà, non è un gesto nobile o altruista, è semplicemente un omicidio.


 
JUST.YOU.AND.ME
JUST.YOU.AND.ME il 05/03/14 alle 01:26 via WEB
sei super COMPLIMENTI!!!!
 
 
lacky.procino
lacky.procino il 17/03/14 alle 22:38 via WEB
^^


 
tiziana_8866
tiziana_8866 il 05/03/14 alle 02:35 via WEB
l'artificiosità sul corpo post mortem, è di una depravazione profonda, e riguardo all' eutanasia nessun uomo può sostituirsi all'azione di Dio Padre e concedere la morte.
 
 
lacky.procino
lacky.procino il 17/03/14 alle 22:23 via WEB
La dolce morte non può essere assolutamente legalizzata


 
CLA_DIA_182
CLA_DIA_182 il 05/03/14 alle 02:37 via WEB
In Italia la coscienza civile è ridotta a una superficiale, autoreferenziale, ipocrita liturgia blasfema, una masturbazione sterile e inconcludente di anime pie (politici, intellettuali ed ecclesiastici in particolare) raccolte intorno ad un moribondo per proclamare le proprie litanie ideologiche.
 
mister_jack74
mister_jack74 il 05/03/14 alle 02:40 via WEB
la parola eutanasia non c'è, non ha spazio, io credo, nel dibattito politico del nostro paese"), o di politici come Gianni Alemanno (che giudica l'invito di Napolitano "irricevibile e istituzionalmente sbagliato") è desolante.
 
wonder.tony
wonder.tony il 05/03/14 alle 02:43 via WEB
Spesso qui si è fatta confusione. Si parla indifferentemente di accanimento terapeutico ed eutanasia, cioè di medicina dei miracoli (rianimazione) che non sa fermarsi al momento giusto ed eutanasia, che è rispetto della libertà di morire ed ha nulla a che fare con la rianimazione. Nel primo caso non si condanna la rianimazione, ma l'accanimento terapeutico relativamente ai casi in cui è prevedibile l'esito in stato vegetativo permanente; nel secondo caso si condanna la confisca della libertà di decidere della propria morte a chi non è in grado di darsela da solo.
 
IPNOTIZZATO.KLP
IPNOTIZZATO.KLP il 05/03/14 alle 03:02 via WEB
Venire incontro ad una richiesta di eutanasia non è omicidio, ma un atto di amore nei confronti di chi soffre.
 
 
lacky.procino
lacky.procino il 17/03/14 alle 21:21 via WEB
Amen.


 
ISSAO.DGL
ISSAO.DGL il 05/03/14 alle 03:05 via WEB
secondo me il limite della morte non è difficile: se uno vuole morire, allora in quel caso è morte, se uno vuole sopravvivere, allora bisogna far di tutto per farlo vivere....hanno fatto bene in belgio a fare la legge sull'eutanasia...
 
 
lacky.procino
lacky.procino il 17/03/14 alle 21:23 via WEB
Rossana Benzi, la donna che visse 20 anni nel polmone d’acciaio, aveva voglia di vivere.
Per lei la vita andava vissuta, anche e solo in quel modo.
Il problema sarebbe nato solo nel momento in cui la signora Benzi avesse voluto farla finita.
Piergiorgio Welby vuole morire (?)
Nulla in contraria ma, lo faccia Piergiorgio Welby.
Si suicidi da solo.
Ci sono diversi modi di suicidarsi anche per pazienti malati come lui.
persone sofferenti come lui. Si suicidi pure, il mondo va avanti ugualmente. Fine del discorso


 
CIAO.AMICHE.BELLE
CIAO.AMICHE.BELLE il 05/03/14 alle 03:07 via WEB
La morte fa parte della vita
 
 
lacky.procino
lacky.procino il 17/03/14 alle 22:39 via WEB
Esatto^


 
pietro2013
pietro2013 il 05/03/14 alle 05:01 via WEB
NON DOBBIAMO AGGIUNGERE GIORNI ALLA VITA MA VITA AI GIORNI, LA QUESTIONE NON E' QUANTO MA COME SI VIVE.
 
 
lacky.procino
lacky.procino il 17/03/14 alle 22:42 via WEB
La dolce morte è l'estremo atroce privato atto di amore che un essere umano possa fare.


 
DOLCE.AMARA.E.TAMARA
DOLCE.AMARA.E.TAMARA il 05/03/14 alle 05:05 via WEB
Perché la possibilità della morte è lecita, mentre la necessità della morte no? Della mia vita, come dicono personaggi di grande intelletto non posso disporre. La mia vita non è mia? Di chi è? Di un assassino che il mattino si sveglia col piede sbagliato? O con le tasche gonfie di denaro o di follia religiosa? Di uno scalino? ecc...
 
Freestyle7878
Freestyle7878 il 05/03/14 alle 05:06 via WEB
Diciamocelo con franchezza: fatta la legge trovata, l’inganno, così come la legge sull'aborto (con cui per inciso concordo) ha aperto la strada ad interruzioni di gravidanza dettate dalla paura o dalle pressioni di un compagno non propriamente desideroso di essere chiamato papà. Per esprimere la mia posizione sul tema rimando al finale del film”milione dollaro baby"... e credo che un po’ del clamore giornalistico che è creato sul punto fosse anche voluto, proprio per sensibilizzare l'opinione pubblica sull'argomento.
 
MISS.PICCOLA.MISS
MISS.PICCOLA.MISS il 05/03/14 alle 05:07 via WEB
Ho lavorato per sei mesi in una casa di riposo lungo degenti la maggior parte delle persone che assistevo erano attaccate a delle macchine che gli fornivano acqua e cibo. Questa persone erano ridotte a stati da vegetali, una di queste addirittura aveva lasciato detto che non voleva essere attaccato a tali macchine ma questo non è successo, è morto dopo un anno costretto su un letto. Per fortuna un giorno il suo cuore non ha resistito ed è morto. Ho cambiato casa di riposo per fortuna dove sto ora ci sono solo due persone attaccate a queste macchine una di queste costretta a letto, con diverse lacerazioni sul corpo e una rigidità del corpo acuta...La cosa che mi fa più arrabbiare è che queste persone hanno perso la capacita di parlare, e di mandarci a quel paese per quello che gli abbiamo fatto....
 
FREE_MIND_1976
FREE_MIND_1976 il 05/03/14 alle 05:09 via WEB
E' vero che a volte si esagera con il cosidetto "accanimento terapeutico", ma è altrettanto vero che moltissima gente, continua ad avere una vita normale grazie alla "rianimazione". Io penso che, comunque, abbiamo perso un pò del senso della realtà che avevano i nostri nonni: la morte era più accettata come un fatto naturale e non, come dire, innaturale. Cioè non dobbiamo pensare che la medicina sia (come fanno vedere a elisir) una scienza esatta: malattia-dottore-cura-guarigione. Certo è utile essere informati sulle malattie, sulle cure e sui nuovi ritrovati della scienza medica, ma la realtà, molto spesso, è diversa.
 
Rain_mandg80000
Rain_mandg80000 il 05/03/14 alle 05:11 via WEB
Secondo me, dovremo noi accettare e trovare un equilibrio che accontenti la nostra voglia di guarigione con i limiti che ha la medicina. Insomma se un uomo desidera intensamente morire, dopo lunga e travagliata malattia, perchè non accontentarlo. Come si fà ad uccidere un uomo già morto, anche se biologicamente vivo. E' un gesto estremo di generosità e altruismo.
 
KATIA_PENSIERO
KATIA_PENSIERO il 05/03/14 alle 05:12 via WEB
Mettiamoci per un attimo al suo posto e domandiamoci che cosa avremmo voluto noi. Sono scelte. Abbiamo il dovere di rispettarle. Siamo talmente presuntuosi da tenere in vita una persona contro la sua volontà, dandoci anche la pacca sulle spalle, per evidenziare come siamo stati bravi: abbiamo fatto del bene. Si! A noi stessi. Certo la consegna è quella. La Legge è quella. Non possiamo violarla. Ma se è la persona stessa a chiederlo perchè non accontentarla. Persona ancora in grado di intendere e volere. Persona capace di esprimere coscientemente un desiderio. P.S. Intendiamoci: io sono per la vita, non per la morte.
 
pacifichissimodgl
pacifichissimodgl il 06/03/14 alle 21:58 via WEB
indubbiamente quando si parla di eutanasia si apre un vaso di pandora che porta a discussioni quasi sempre senza soluzioni. sono del parere che la discussione vada articolata in due direzioni; accanimento terapeutico e diritto alla morte indotta. sul primo punto sono convinto che accanirsi a tenere in vita artificialmente una persona contro la propria volontà non porti giovamento a nessuno se non , i qualche caso, alla ricerca scentifica o al sano senso di amore egoistico di chi vicino al paziente non sopporterebbe l'idea della separazione definitiva. per quanto riguarda il seconto punto, mi pongo la domanda: chi sono io per poter argomentare o decidere se sia giusto o meno su azioni che inducano la morte, se pur ponendo fine a soffenze atroci? certo tutto cambia prospetiva quando mi chiedo se fossi io quella persona. da cottolico dico che nostro Signore ci lascia la libertà di decidere fra bene e male e imparando da questa grande libertà concessaci mi chiedo perchè limitare quella altrui, giusto o sbagliato che sia. quello che serve in definitiva credo sia una regolamentazione che tenga conto di tutto, diritto alle cure aspetto psicologgico supporto al malato ed alla famiglia, ed in ultima analisi libertà di decidere per l'estro gesto. il mio unico timore e che si finisca come con l'abborto che da patica medica in difesa della salute della donna (ed escusiva della donna) si è ridotto a puro metodo anticoncezzionale.
 
azzurra182X
azzurra182X il 08/03/14 alle 02:28 via WEB
Anche volendo esimersi dall'intervenire su un tema così delicato, ci si sente trascinati da commenti a dir poco deliranti. Consapevole della mia ignoranza e impotenza in merito, m'ero promesso di non aggiungere altro a un mio primo pensiero, e saltare questo blog in attesa del prossimo "mandiamociaffanculo", ma il pc è una droga che solo se si sfasciasse non mi farebbe sapere come la pensano in molti, cloni o autocloni non ha importanza.
 
tiziana_8866
tiziana_8866 il 08/03/14 alle 02:51 via WEB
Come si fa a gettarsi a testa bassa contro una auspicabile regolamentazione per la concessione di una morte assistita a chi è drammaticamente trascinato dalla malattia con una lenta agonia verso la fine, e contemporaneamente giustificare, e spesso legittimare e legalizzare, l'omicidio per la difesa della proprietà. Chiamarla follia sarebbe una giustificazione, è veramente il delirio dell'onnipotenza e dell'egoismo.
 
JUST.YOU.AND.ME
JUST.YOU.AND.ME il 08/03/14 alle 02:52 via WEB
anche morire è e deve essere una libertà!!! diritto di morire!!! lo stato deve garantire ai suoi cittadini leggi pluraliste, non "ratziste"!!! i laici hanno diritto all'eutanasia!!! Nessuno vuole obbligare chi non vuole l'eutanasia a essere "eutanasizzato", ma chi vuole?
 
wonder.tony
wonder.tony il 08/03/14 alle 02:53 via WEB
faccio una domanda: vi ricordate quando qualche anno fa, l'allora Ministero della Sanità, mando in tutte le case una tessera azzurra in cui si chiedeva alla gente, se al momento del decesso, fossero d'accordo con l'espianto degli organi ? Ecco, secondo me, andrebbe chiesta la stessa cosa sul consenso o meno a sottoporsi ad un inutile accanimento terapeutico che porterebbe solo ad un prolungarsi di una penosa sofferenza, sia per il malato, sia per chi, impotente, assiste al suo consumarsi. Credetemi ho assistito a due decessi dopo accanimento terapeutico e non lo augurerei al mio peggior nemico. IO se potessi sceglierei firmerei subito, per la mia persona, a staccare la spina, risparmiandomi e risparmiando sofferenze inutili
 
mister_jack74
mister_jack74 il 08/03/14 alle 02:54 via WEB
Il pensare di indicare con una legge il metodo di accertarne la legittimità poi, rischia, appunto, di determinare una "OSCENITA'" giuridica, in quanto oltre che a regolametare la scelta deve essere necessariamente resa pubblica perchè oggetto di decisione OPPUGNABILE da terzi come ogni legge, CON TUTTI I LIMITI E LE RISONANZE DI RITO. Specialmente,
 
CLA_DIA_182
CLA_DIA_182 il 08/03/14 alle 02:55 via WEB
Seneca diceva: "la vita è vita se è degna di essere vissuta". Ipse dixit. Non è che lo ha detto il primo che passa. E secondo me aveva ragione. L'eutanasia è un diritto, una questione di libertà. Non una questione di religione.
 
alfredo_1972_2
alfredo_1972_2 il 08/03/14 alle 02:57 via WEB
Daccordo sulle linee generali, infatti la dolce morte è un pensiero che potrebbe essere accettabile se ad esso si accompagnasse la certezza della consappevolezza della scelta veramente ponderata e convinta. Il mio dubbio è più su questo aspetto del problema, tanto più se regolamentato, poi, per consentire o meno questa scelta dal punto di vista legale.
 
dgmarco1973dg
dgmarco1973dg il 08/03/14 alle 02:57 via WEB
poi quando ci si riferisce, COME DA TE RICORDATO, ai portatori di disabilità gravi. Abbiamo non pochi esempi cotraddittori su cui riflettere sul tema. è una scelta troppo estrema, come sapere da che cosa realmente motivata? Ecco questa è la vera remora per me, cosa per altro già espressa in altro intervento.
 
Mondo_robot
Mondo_robot il 08/03/14 alle 02:59 via WEB
Voglio dire che uno può aver deciso di farla finita ma mancare dei mezzi per poterlo fare con dignità e senza violenza. io sorvolo in blocco la questione etica: per me uno deve essere libero di decidere su sè stesso e trovo vessatoria ogni azione tendente a limitare tale libertà. Sono agnostico e assolutamente tetragono alle argomentazioni sulla sacralità della vita, quando esse si riflettano sul piano personale.
 
resistancesiosarajey
resistancesiosarajey il 15/03/14 alle 20:24 via WEB
la festa delle donne è tutti i giorni,oggi è la tradizione delle mimose o degli auguri... e luciano,caparezza vai a fare spogliarell,pure tu no?cosi farai tntiiiiiiiiiiiii soldini,dato che sei invidioso di loro e dei fiorai a qnt pare
 
virtuale.tranquillo
virtuale.tranquillo il 15/03/14 alle 20:36 via WEB
Il periodo migliore dell'Italia unita è stato all'inizio..così diceva il padre di mio nonno. Io chiedevo al nonno:"perchè tuo padre diceva questo"? Mio nonno rispondeva:"perchè all'inizio dell'Italia il papa proibì ai cattolici di partecipare all'attività politica". "Grande quel papa",rispondevo io bambino.
 
GIADA84.1984
GIADA84.1984 il 15/03/14 alle 20:43 via WEB
Seneca diceva: "la vita è vita se è degna di essere vissuta". Ipse dixit. Non è che lo ha detto il primo che passa. E secondo me aveva ragione. L'eutanasia è un diritto, una questione di libertà. Non una questione di religione.
 
AVANTI.COSI1958
AVANTI.COSI1958 il 15/03/14 alle 20:47 via WEB
anche morire è e deve essere una libertà!!! diritto di morire!!! lo stato deve garantire ai suoi cittadini leggi pluraliste, non "ratziste"!!! i laici hanno diritto all'eutanasia!!! Nessuno vuole obbligare chi non vuole l'eutanasia a essere "eutanasizzato", ma chi vuole?
 
massimo1958dgl58
massimo1958dgl58 il 15/03/14 alle 20:50 via WEB
Allora, se qualcuno dice che vuole morire posso ucciderlo senza essere punito? E' questo ciò che vuole dire "diritto di morire". Dai su. Facciamo i seri.
 
offff_2006
offff_2006 il 15/03/14 alle 20:56 via WEB
mi chiedo una cosa..poichè la persona è riuscita a esprimere la volontà di comunicare con il presidente della repubblica significa che in qualche modo (forse attraverso la posizione dell'iride dell'occhio) riesce a comunicare e prendere delle decisioni..sarebbe cosi impossibile, data la tecnologia odierna, creare un software che rispondendo ai suoi movimenti oculari faccia in modo di staccare l'alimentazione della macchina che lo tiene in vita? Cosi sarebbe una scelta volontaria, indipendente da qualsiasi persona e lui avrebbe quello che davvero vuole...sarebbe una serie di suicidio pilotato.. se il termine nn risulta troppo macabro
 
SE.COSI.NON.FOSSE
SE.COSI.NON.FOSSE il 15/03/14 alle 20:58 via WEB
Non sono d'accordo. La scelta AUTONOMA, lo dice la parola stessa, è e deve restare autonoma, anche nella possibilità di sbagliare. CHI deve difendere l'individuo adulto e libero dalla possibilità di sbagliare? NESSUNO. Credere nell'autodeterminazione dell'individuo significa credere nella LIBERTA' pe ognuno di effetuare le scelte che lo riguardano, e cosa ci riguarda di più della nostra stessa vita?
 
SOLO.ALESSIA2006
SOLO.ALESSIA2006 il 15/03/14 alle 21:01 via WEB
la vità è un diritto che va difeso a tutti i costi, i medici HANNO FATTO UN GIURAMENTO A RIGUARDO o ve ne siete già dimenticati? Io voglio che si tenga in vita una persona il più possibile se non è lui stesso a uccidersi con le sue stesse mani, la vita è unica e va difesa. Nessuno HA E MAI DOVREBBE AVERE IL DIRITTO DI UCCIDERE UN'ALTRA PERSONA, SAREBBE LA MORTE DELLA CIVILTA'.
 
IO.SONIA
IO.SONIA il 15/03/14 alle 21:04 via WEB
Daniele, proprio non riesci a metterti nei panni di Welby eh? E va beh, se ne faremo una ragione...non si può mica pensarla tutti allo stesso modo. Spero solo che nella società si vadano estinguendo i pensieri affini al tuo, ma l amia è una speranza di parte, quindi di poco conto...ciao ^_^
 
BANNATA3
BANNATA3 il 15/03/14 alle 21:20 via WEB
non è così è più semplice... le rianimazioni alla fine saranno servite a qualcosa, 20 anni fà welby sarebbe morto di distrofia muscolare a 30-35 anni soffocato dal peso dei polmoni o dal suo catarro, oggi si muore a 45/50 anni... certo una morte del cacchio dopo una vita di cacca però adesso è più lunga e forse tra poco sarà ancora più lunga....
 
Giuliano.dgl1958
Giuliano.dgl1958 il 15/03/14 alle 21:25 via WEB
TE L'HO GIA' DETTO! tempo al tempo conosciamo la luce elettrica SOLO da 4 generazioni E DA APPENA 150 conosciamo la scrittura ieri 2 medici hanno vinto il nobel sui loro studi sui geni... domani chissà... forse è un altro giorno! NO' EUTANASIA nò alla soluzione finale!!! Nò allo stato-boia piuttosto pensate che i nostri figli NON HANNO PARI OPPORTUNITA' e che .. ... a già a voi vi frega un tubo dei nostri bambini.... che schifo!
 
pace1971.1971
pace1971.1971 il 15/03/14 alle 21:36 via WEB
Vedo che non può esserci discussione, non con chi è convinto che dio esiste ed è convinto di sapere pure come la pensa. A quali conclusioni può arrivare un confronto, su qualunque tematica, con uno che ti risponde che la tua vita appartiene a dio e ne fa lui quel che vuole? Ma costoro non si rendono conto che come loro hanno questa fede cieca e smisurata, ci sono altri che invece questa fede non ce l'hanno. Ma se uno non crede al padreterno mica è colpa sua nè può costringersi a farlo, e necessariamente vorrà comportarsi diversamente da chi ci crede. Nessuno di noi riesce a immaginare cosa significhi stare immobilizzati su un letto, come un cadavere caldo, perciò non possiamo sapere se esiste una vita che NON vale la pena più d'essere vissuta. Desiderare di chiudere gli occhi per sempre deve essere frutto di una sofferenza indicibile, non si dovrebbe giudicare stando in salute, a panza piena, in calzoncini da boyscout e con ancora la puzza d'incenso nel naso. Senza voler dire che alla fine poi col padreterno me la vedo io, se esiste, senza che qualcuno mi imponga, in questa vita, qualcosa che va contro il mio libero arbitrio di accopparmi...
 
Giuliano.dgl1958
Giuliano.dgl1958 il 15/03/14 alle 21:38 via WEB
Quindi il simbolo più appropriato dovrebbe essere la figura di un Cristo 'risorto' e non di un Cristo deturpato su una croce… hai detto una grande verità, mi pare. forse il simbolo del cristo risorto era meno facile da capire e introiettare, per le masse ignoranti, mentre il significato e il messaggio della morte era immediato e tendeva a mantenere nel timore e nella dipendenza. oggi si direbbe "una azzaccata campagna mediatica"
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963